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martedì 31 dicembre 2013

Si salverà ?

Articolo del 20/06/2013
Giorni cruciali per la sopravvivenza del Tribunale di Alba ...


Svanita, pare, l’ipotesi di un provvedimento legislativo di proroga del termine iniziale di accorpamento di sedi, alle speranze albesi non rimangono che la pronuncia sulla costituzionalità della legge delega e del conseguente decreto (l’udienza avanti la Corte Costituzionale è fissata per il prossimo 2 luglio) e le eventuali correzioni – integrazioni che il Ministro Cancellieri ha dichiarato che – se del caso – intende fare entro la fine di giugno, vale a dire prima che la Corte giudichi.
E proprio per non lasciare nulla di intentato sul fronte ministeriale, risulta che a Roma in questi ultimi giorni vi è stata una presenza attiva del Sindaco di Alba Marello che si è aggiunta all’impegno dei due parlamentari albesi On.Monchiero e On.Rabino che al problema si sono dedicati sin dal giorno della loro recente elezione.

Doverosamente va anche ricordato che parlamentari cuneesi (Sen.Manassero e Sen.Olivero e l’On.Taricco) nel quadro di una realistica e non campanilistica valutazione provinciale ritengono che la Provincia di Cuneo debba avere due Tribunali e che il secondo non possa che essere Alba.

Ed in tal senso operano.

Il Ministro nella sua autonomia e prima di licenziare provvedimenti definitivi dovrà certamente valutare che il Tribunale di Alba è efficiente, è considerato fra i 40 virtuosi dallo stesso Ministero, è una sede che non comporta costi, anzi utili e che ha un bacino di utenza di oltre 210 mila abitanti nella zona economicamente più rilevante del Piemonte.

Allo stato delle cose ci fermiamo qui.

Commenti e approfondimenti doverosi e circostanziati alla prossima puntata quando – come si dice dalle nostre parti – le bocce saranno ferme ...

RED

A proposito di turismo

Giancarlo Drocco, presidente dell’associazione commercianti albesi, lo aveva quasi gridato sugli organi di informazione locale: “Non fate fare al turismo la fine del Tribunale”.

Il titolo era legato – e il tema resta di attualità – alla possibile riorganizzazione da parte della Regione Piemonte del sistema delle Atl, che in zona è costituita dall’Ente Turismo Alba, Bra, Langhe, Roero.


La voce su un possibile accorpamento dell’esperienza locale con altre Atl del Sud Piemonte (Asti e Alessandria in primis), ha agitato gli operatori del settore, che vedono il rischio di perdere il valore e i risultati di un’esperienza ormai consolidata in anni di lavoro.

Il Centro Studi Pierino Belli ha colto questa occasione per promuovere nelle scorse settimane un incontro, per acquisire elementi di conoscenza sulla materia e soprattutto per conoscere attività e numeri dell’Ente Turismo locale.

Hanno partecipato quali relatori il rag. Fabrizio Pace, vice direttore Aca, in sostituzione del rag. Drocco impossibilitato a partecipare ed il direttore dell’Ente Turismo Mauro Carbone.


Un serata interessante che ha fornito diversi spunti di analisi.

Renzi e dintorni

Sempre più spesso si notano sui vari mezzi di informazione gli scontri dialettici all’interno del mondo PD.

I “renziani” lamentano l’ostracismo che la granitica struttura del partito pratica nei loro confronti e se ne stupiscono.

Niente di nuovo sotto il sole! Se solo avessero analizzato la storia del loro partito degli ultimi 40 anni avrebbero scoperto ,ben prima di oggi ,che la sinistra è ferma, culturalmente, alla rivoluzione di Ottobre del 1917.

Chi non vuole accettare la situazione sono i “renziani” che, nel PCI-PDS-DS-PD, sono un corpo estraneo, a differenza dei vari Fassina e Barca.

La sola idea che teneva insieme le svariate anime di sinistra era ed è solo l’antiberlusconismo. Dal punto di vista politico, oltre ad essere una tattica suicida è la dichiarazione palese di un fallimento basato sul nulla.

Triste sorte quella della Politica italiana. Ha cominciato ad agonizzare alla fine degli anni 60 fino all’esalazione dell’ultimo respiro dei giorni nostri.

La classe politica che ci ha governati in questi ultimi quarant’anni ha avuto ,purtroppo, come obbiettivo la sola autoconservazione: non ha sviluppato il benché minimo progetto, non ha saputo o voluto immaginare un futuro, non ha creato il ricambio della classe dirigente. La rielezione di Napolitano è il sigillo di tale incapacità.

Di fronte alle trasformazioni epocali che stanno ancora rivoluzionando il panorama internazionale sempre più globalizzato, la politica italiana si è arroccata sugli interessi dei vari piccoli orticelli personali.

Moderati all'italiana ... 3

OSSERVANDO LA POLITICA ...



I risultati del ballottaggio delle recenti elezioni amministrative sono destinati ormai all’archivio.

Il gran caldo forse potrà allontanare qualche pensiero, ma l’esito della contesa è probabile che sia destinato a pesare guardando al futuro.

Un’elezione parziale, ma che ha fornito diversi spunti interessanti. Innanzitutto il ridimensionamento del Movimento 5 Stelle e la conferma dell’astensionismo come segno palese della disaffezione dei cittadini verso i partiti.
Un dato, quello dell’astensionismo, purtroppo coerente con quanto i partiti non hanno fatto in tanti anni per generare fiducia e credibilità verso la partecipazione popolare.

E poi la netta vittoria del Pd nei confronti del Pdl, con un risultato che, unito a precedenti tornate elettorali, decreta di fatto la sparizione del Pdl dal governo dei più importanti Comuni italiani.

Un risultato che, peraltro, non risolve i problemi del Pd, viste le diatribe interne, e semmai pone un contrasto ancora più impietoso verso la gestione Bersani.

Per il Pdl, invece, vanno rimarcati i commenti a caldo di molti leader che, nella loro criticità, hanno finito per sconfessare una linea durata molti anni.

Frasi come “noi siamo viziati, i voti per noi li prende Berlusconi”; “senza di lui si perde” “mancano le radici sul territorio, da partito di plastica a partito fantasma”, richiamano considerazioni che anche il Centro Studi Pierino Belli non ha risparmiato in tempi non sospetti.

Verrebbe quasi da pensare che lo straordinario exploit delle elezioni politiche sia stato legato all’insipienza delle proposte politiche di Bersani ed alla capacità – ancora una volta – di Berlusconi di far vincere le ragioni del populismo, di fronte ad un elettorato ancora disposto a credergli.

Ma come è possibile che un’azione politica continui ad essere disgiunta dalle istituzioni del territorio? Se è vero che il Sindaco ed i Comuni sono il primo riferimento per ciascun cittadino elettore, come è possibile che il partito del centro-destra si chiami fuori da questo rilevante contesto?

Un paradosso grossolano che non può essere liquidato con qualche battuta e tradisce un concetto molto italiano di intendere il moderatismo e l’impegno in politica.

Il rischio, ormai tangibile, è che un’area politica rischi di abbandonare spazi elettorali rilevanti e vanificare l’impegno di tanti militanti disorientati.

D’altronde non è forse a Torino e a Cuneo che nelle ultime elezioni il Pdl ha presentato i candidati sindaco tre mesi prima del voto, andando incontro a colossali batoste?

E agli elettori del Pdl chi pensa? Continueranno a farsi bastare la storia del taglio dell’Imu?

Un risultato che, peraltro, non risolve i problemi del Pd, viste le diatribe interne, e semmai pone un contrasto ancora più impietoso verso la gestione Bersani.

Per il Pdl, invece, vanno rimarcati i commenti a caldo di molti leader che, nella loro criticità, hanno finito per sconfessare una linea durata molti anni.

Frasi come “noi siamo viziati, i voti per noi li prende Berlusconi”; “senza di lui si perde” “mancano le radici sul territorio, da partito di plastica a partito fantasma”, richiamano considerazioni che anche il Centro Studi Pierino Belli non ha risparmiato in tempi non sospetti.

La Città


Anche ad Alba, come in gran parte della nazione e della provincia, si voterà fra circa 1 anno per le amministrative. Vale a dire, si voterà molto presto per l’elezione del Sindaco e dei Consiglieri Comunali.
E allora è opportuno parlare dell’evento.
Lo facciamo senza polemiche, ci sarà tempo per quelle, ma cercando sin d’ora di specificare qualche punto.

Alle prossime amministrative gli amici del Pierino Belli concorreranno.
  1. Con le loro limitate forze e mezzi, ma con grande impegno. Come hanno già fatto negli ultimi anni, praticamente soli in città, continueranno a dibattere problemi, a confrontarsi con i cittadini per ipotizzare quella che sarà Alba nel 2020 e dintorni.
  2. Non è più possibile infatti “vivere di rendita” sul modello di città che è stata pensata e realizzata nei decenni passati da imprenditori illuminati, da lavoratori consapevoli, da amministratori avveduti e coraggiosi, da una Chiesa fortemente immersa nel sociale.
    Qualche segnale non positivo in questi ultimi mesi si è manifestato e induce certamente a pensare qualcosa di nuovo da chi si candida ad amministrare.
  3. Su vitali questioni locali non ci poniamo problemi di collocazione a destra, sinistra, centro.Ci confronteremo con chi ha idee valide, con chi si misura con i cittadini, con chi cercherà di individuare, come noi faremo, prospettive aggiornate per Alba e per il suo territorio. Un buon futuro della città è l’obiettivo da raggiungere: le pur legittime aspettative personali dei politici vengono dopo.
  4. E’ evidente che non c’è tempo da perdere e il Pierino Belli continuerà con maggiore impegno nei prossimi mesi sulla strada intrapresa: dello studio del problemi, del colloquio, del confronto, del coinvolgimento della gente.Chi pensa, anche nella indicazione dei nomi, di non fare ora scelte, per rinviarle allo spirare del termine utile per le candidature per sceglierle così solo in base alla fedeltà personale, ha una visione distante dalla nostra e sarà contrastato! 
Lo ripeteremo fino alla noia essendo il principio necessario: quello che conta è una sola cosa, cioè il futuro della città e dell’intera comunità albese.

3 Domande a Monchiero e Rabino

Eletti nelle fila di Scelta Civica, sono nei fatti gli unici due parlamentari che rappresentano nella nuova legislatura il territorio di Alba, Langa e Roero.

A distanza di circa 2 mesi dalla loro elezione (e dopo un esordio davvero straordinario per il faticoso avvio della legislatura a tutti noto…) li abbiamo incontrati per un “doppia intervista”

Vi siete confrontati con un inizio di legislatura non facile: quali sono le prime impressioni che ricavate da questa esperienza ?
Monchiero: Il Parlamento ha offerto in questi mesi uno spettacolo sconcertante, che ha toccato l'apice nei giorni convulsi dell'elezione del Presidente della Repubblica. Ho provato le medesime sensazioni negative espresse dalla pubblica opinione, acuite, se mai dalla circostanza di essere in prima fila.
Il Paese deve essere grato a Giorgio Napolitano che ha accettato un nuovo mandato in condizioni così difficili. Tuttavia, il fatto che le forze politiche più rappresentative siano state costrette a supplicare l'arbitro di tornare in campo perchè incapaci di trovarne un altro, è sintomo di un degrado forse irreversibile.

Rabino: Certamente la XVII legislatura è nata confusa, strabica e imprevedibile per l'assenza di una chiara maggioranza parlamentare. Noi di Scelta Civica, peraltro, avevamo sempre proposto ed auspicato, in campagna elettorale, che la nuova legislatura fosse costituente (e cioè vedesse la convergenza delle principali forze politiche su poche incisive riforme elettorale e costituzionali) e che a questo scopo sarebbe stato utile anche un governo di larga intesa...ci siamo arrivati 70 giorni dopo il risultato elettorale grazie alla saggezza del Presidente della Repubblica Napolitano ma l'impressione è che si sia arrivati al governo Letta per disperazione più che per convinzione e che soprattutto il Pd soffra questa situazione. Sul piano personale sto cercando di assorbire, imparare e apprendere quante più cose possibili per poi provare ad incidere...I miei primi 70 giorni a Roma sono la storia di un’intensa serie di emozioni, scoperte, curiosità soddisfatte e altre non ancora, incontri, letture e votazioni… Visto da vicino il Parlamento è una macchina efficiente e perfetta, popolata di rappresentanti di ogni estrazione sociale, geografica e culturale. I tempi di queste prime settimane sono stati tempi lunghi, a volte insopportabilmente lunghi, ma i costi della democrazia sono principalmente costi di fatica, di ascolto, di confronto, di dialogo paziente.

Centri sportivi e associazioni: risorse o "fardelli" per l'Amministrazione comunale ?



Abbiamo assistito in questi mesi ad un confronto aperto tra l’Amministrazione Comunale e le Associazioni sportive sul tema dei centri sportivi della nostra città.

In particolare l’Amministrazione Comunale ha focalizzato l’attenzione sulla disciplina del calcio, facendosi promotore e attivo partecipe di una nuova società calcistica ad Alba.

Le informazioni su questo progetto comparse sui giornali, per la verità, non sono moltissime; tuttavia le considerazioni che le vivaci Associazioni albesi hanno espresso attraverso la carta stampata sollevano parecchi interrogativi, che l’Amministrazione comunale e, più in generale, il dibattito politico in città, non possono ignorare.

Più volte il Sindaco Maurizio Marello e gli Assessori allo sport, Olindo Cervella, e alle finanze, Leopoldo Foglino, hanno espresso di ritenere eccessivo l’esborso a carico del Comune per il mantenimento degli impianti comunali.

Una prima domanda sorge spontanea:

... perché il Comune, al fine di razionalizzare i costi e l’uso dei centri sportivi, vuole creare una nuova società di calcio quando è noto a tutti che questo sport comporta costi di gran lunga inferiori rispetto agli sport “indoor” nelle palestre, considerando anche l’elevatissimo numero di praticanti ?


Un aspetto che pare singolare è che l’Amministrazione comunale ha proposto a tutte le Associazioni albesi di “fondersi” in questa nuova società, dall’impostazione assai professionale, che concentrerà la sua attività in pochi centri sportivi. E quindi la seconda domanda:

… Quale valore viene attribuito dall’Amministrazione comunale all’attività aggregativa, sociale, educativa che le Associazioni sportive, con i numerosissimi volontari, svolgono nei quartieri di Alba, anche in collaborazione con le comunità parrocchiali ed oratori ?


Ma ciò che stupisce davvero è che un progetto con queste premesse ed impostazioni non sia indirizzato ai ragazzi che intendono praticare calcio a livello agonistico, bensì ai bambini nella fascia di età da 6 a 12 anni.

A tal proposito le dichiarazioni di un educatore volontario: “Non ho lauree specifiche e non sono pagato migliaia di euro, ma mi impegno per i bambini del mio quartiere. Forse certi "specialisti" ignorano che la maggior parte dei bambini, ad Alba, iniziano a giocare a calcio a 6 anni perché hanno a disposizione un campo vicino a scuola o a casa, e un’Associazione che si impegna per farli divertire e per contribuire alla loro educazione attraverso la pratica sportiva”

Tanti gli interrogativi posti dalle Associazioni … ad oggi ben poche risposte da parte dell’Amministrazione … l’opposizione ? Ad oggi non pervenuta …

Moderati all'italiana ... 2



Vi ricordate la battuta classica arrivati alla frontiera: “nulla da dichiarare?”. In politica la domanda è superflua: tutti parlano sempre di tutto, tutti hanno sempre qualcosa da dichiarare…
Il voto di fiducia al Governo Letta è di pochi giorni fa (neppure due settimane). Eppure giornali e tv sono già invasi da interviste e dibattiti sui temi dell’agenda di Governo.
Tutti parlano di tutto, qualcuno anche “molto” a sproposito, come il sottosegretario Michela Biancofiore, già “trasferita” ad altra delega.
Sembra che la grave crisi, le difficoltà dell’avvio della legislatura e oltre 1 anno di mezzo di Governo tecnico non abbiano insegnato nulla. I giornalisti pronti sempre all’intervista, i salotti televisivi sempre alla ricerca dell’argomento, confermando che, e senza generalizzare, il giornalismo è purtroppo parte della crisi etica che vive il Paese.

Eppure un sondaggio comparso su La Stampa di mercoledì 8 maggio riferisce che solo il 40% degli italiani è interessato alla presenza dei politici nei talk-show.

L’opinione è negativa se si pensa che la disaffezione dei cittadini nasce anche dall’assistere a miriadi di discussioni senza che mai i problemi vengano effettivamente risolti.

D’altronde questa è una delle perversioni della politica degli ultimi 20 anni.

In qualunque normale attività, di solito… prima si studia il problema, poi si arriva alla fase delle decisioni e solo dopo le decisioni vengono comunicate all’esterno.

In politica, appena un soggetto è investito di una carica, comincia a parlare, a dichiarare: ben prima di avere il tempo per studiare e conoscere gli argomenti ed assumere le decisioni.

“Parlo, dunque sono!”, verrebbe da dire, come se la gratificazione dell’apparire dovesse supplire a qualunque giudizio sull’efficienza dell’azione politica e dei suoi risultati.

Possiamo sperare in una classe politica diversa e più seria nell’uso della parola ?

Il Tribunale di Alba

UN FATTO EPOCALE! IL RAMMARICO PER UNA POLITICA CHE E’ MANCATA NEI SUOI COMPITI, LA NOSTRA BATTAGLIA TUTTAVIA CONTINUA. Il punto sul Tribunale di Alba: a colloquio con il presidente dell’Ordine Forense avv. Giancarlo Bongioanni


La vicenda legata al recente provvedimento del Governo che “chiude” di fatto il Tribunale di Alba ha generato molte discussioni in città nel corso dell’estate. La situazione che si è determinata provoca preoccupazione e sconforto in un territorio che, se da un lato, continua a non raggiungere i grandi obbiettivi di sempre (vedi per esempio nuovo ospedale e completamento della Asti-Cuneo), ora rischia di perdere quello che almeno aveva. “Fuori dal Coro” ha incontrato l’avv. Gian Carlo Bongioanni, per fare il punto della situazione.

Si può ancora salvare il Tribunale?
La situazione certamente è molto difficile, il percorso è in salita. Il Consiglio dell’Ordine ha incaricato un collega avvocato esperto in diritto amministrativo perché formuli un parere, anche se abbiamo già ben presente quale sarà la strada. Bisogna trovare il modo per “aggredire” il decreto legislativo che ha dato attuazione alla delega del Parlamento al Governo; secondo noi ci sono ampi spazi. Bisogna però avere un “qualcosa” da impugnare che ci consenta di poter portare la questione davanti a un Giudice e, a seguire, mettere costui in condizione di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale.

Tra l’altro ho ricevuto comunicati, in particolare dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura italiana, che informano che altrove stanno già seguendo questa strada e sono in fase di preparazione i ricorsi - per quanto riguarda i provvedimenti attuativi emanati – da parte dei presidenti dei Tribunali di Tempio Pausania e Oristano. Pare addirittura che l’Organismo Unitario dell’Avvocatura intenda portare innanzi alla Corte Costituzionale la stessa legge delega sulla geografia giudiziaria.

A me ciò pare più difficile; dove invece c’è più spazio è il decreto attuativo della legge. La materia è molto complessa, si deve trovare il metodo per arrivare all’Autorità Giudiziaria e poi operare affinché il Giudice trasmetta gli atti alla Corte Costituzionale. Occorre inoltre che il quesito che solleva la questione di legittimità costituzionale del provvedimento sia ben formulato. La questione è tecnica ma è fondamentale: infatti se il quesito di legittimità costituzionale del provvedimento è mal formulato, vi è poi il rischio che la Corte si pronunci in senso negativo.

Peraltro continuo a pensare che la vera soluzione sia quella politica, questi sono problemi innanzitutto politici.


Come si sta comportando il Tribunale di Asti, avete avuto contatti?Non abbiamo avuto contatti con Asti. Sappiamo che loro vorrebbero accelerare al massimo le procedure, per dare corso all’accorpamento. Si rendono conto dei rischi che vi sono se Alba riesce a portare la questione innanzi alla Corte Costituzionale. Vantano possibilità materiali di accorpamento. Io credo che, in realtà, gli spazi non vi sono; devono essere ricavati e non con poco perché si devono recuperare spazi idonei per consentire l’installazione di molti uffici per il personale e per i giudici.

Nelle scorse settimane non sono mancate anche da parte Vostra riflessioni critiche sul ruolo della politica in questa vicenda. Quale è il rammarico maggiore?
La politica è mancata nei suoi compiti; dovevano muoversi subito, alle prime avvisaglie di questa volontà governativa. Non dimentichiamo che la legge di delega è stata emanata dal governo Berlusconi, essendo ministro della Giustizia il dott. Nitto Palma. Penso che abbiano emanato la legge, convinti che poi sarebbe decaduta, rimanendo un semplice proposito (come peraltro è successo in passato ndr). Invece è arrivato a fine 2011 un nuovo Governo con un ministro che, pur di portare a casa un qualche risultato, ha deciso di dare attuazione alla delega. In un qualsiasi paese civile una materia così importante viene deliberata dopo approfonditi studi, anche sul territorio con i diretti interessati. Qui tutto questo non mi risulta che sia avvenuto: si tratta di un fatto epocale, un pasticcio simile non si è mai visto. Sono andati giù a colpi di sciabola ed è qui che ravviso una grossa responsabilità della politica.

Sapendo che il nuovo Governo si sarebbe mosso, dovevano subito agire e non quando era ormai tardi. In particolare andava impostata una prima linea di difesa. E poi prevederne una seconda, subordinata. Per esempio la Provincia di Cuneo doveva fare una prima battaglia per mantenere tutti e 4 i tribunali. Ma poi doveva avere una linea subordinata, stabilendo cosa comunque salvare: per esempio guardando ad Alba per la distanza dal capoluogo e per i requisiti oggettivi che il nostro Tribunale vanta. La Regione Piemonte idem, il parlamento non ne parliamo.

C’è stata proprio una debacle, un’assenza assoluta di studio da parte della politica che non è scusabile.


Il rammarico maggiore è di aver visto un inerzia della Politica (quella con la “p”maiuscola); qualcuno ha cercato di fare i suoi intrallazzi ma la politica con la p maiuscola si pone problemi di carattere generale e cerca di risolverli avendo un’ottica di carattere generale.

Anche noi avvocati dovevamo e dobbiamo essere in grado di immaginare percorsi alternativi e non dire solo dei no. Invece quello che è grave è che il Piemonte da solo contribuisce con il 33,6% all’abbattimento dei Tribunali che vi è stato in tutta Italia; percentuale che sale al 75% se si considera la sola Provincia di Cuneo. Una proiezione che fa dire che il 12% del totale dei Tribunali soppressi hanno sede in questa provincia e pare francamente un’enormità.


E allora penso che, al momento delle ormai prossime elezioni politiche, non basterà per il politico di turno richiamarsi ad un disegno di legge per rivedere questa materia per lavarsi l’anima; ma dovranno venire con dei programmi precisi e soprattutto con impegni precisi.

Moderati all'italiana

OSSERVANDO LA POLITICA ... 

La gravissima crisi che ha colpito il centro destra in Italia pone, fra le molte questioni, il tema della rappresentanza dell’elettorato moderato.
Con il passare dei mesi appare ormai sempre più chiaro che nel corso di questi anni si è assistito ad una sorta di “appropriazione” di uno spazio elettorale importante, da parte di una classe politica che ha stravolto alcune buone regole, ha premiato i singoli rispetto al gruppo, ha evitato di formare classe dirigente, ha contribuito a determinare una visione perversa dell’impegno politico dove spesso la ricerca del bene comune viene dopo la cura dei propri personali interessi.

E’ davvero difficile prevedere cosa potrà succedere nei prossimi mesi e come si formeranno gli schieramenti in vista delle elezioni politiche del 2013.

Intanto merita una riflessione la battuta che Silvio Berlusconi ha fatto alcuni giorni fa a margine di un incontro promosso dal quotidiano Il Giornale in occasione di una crociera sul mar Adriatico

Incalzato dalla stampa sulle modalità del suo – pare – rinnovato impegno futuro, ha risposto evidenziando la necessità di riunire tutti i moderati che “non si riconoscono nella sinistra”.

Di nuovo!...verrebbe da dire. Il concetto de “alternativo alla sinistra” è caro al berlusconismo ma va oltre nel tempo e risale alle ultime stagioni della Democrazia Cristiana (anche qui stagioni di crisi…). Una frase, una sorta di semplificazione con cui spesso chi rappresentava il cosiddetto elettorato moderato ha scelto di spiegarsi in modo sommario, giocando sulla sintesi del messaggio e sulla sua efficacia.

In realtà nel tratto di questo messaggio sta, anche in modo simbolico, uno degli aspetti negativi che hanno concorso ad avere una rappresentanza inadeguata dell’elettorato moderato.

Ovvero non spiego chi sono, ma dico cosa non sono. Non dichiaro di essere “per” qualcosa, ma preciso che non sono come coloro che…

Un’affermazione che, replicata ormai da anni, favorisce un messaggio superficiale ed ha contributo ad una politica in cui sempre meno si è discusso il merito dei problemi e sempre più si è ragionato sulla mera contrapposizione, immaginando i due schieramenti di centro-destra e centro-sinistra come due tifoserie in cui gli interessi generali sono venuti e vengono dopo rispetto alla tutela dello schieramento di appartenenza.

Un fenomeno che si è gradualmente radicato nei comportamenti e nei modi di esprimersi, contribuendo a suo modo al degrado della politica.

Invece oggi in piena crisi (anche etica), il cittadino vorrebbe un politico che dice per cosa intende battersi e in quale modo intende raggiungere l’obbiettivo. Con un linguaggio chiaro in cui l’elettore possa scegliere, ragionando sul merito delle cose e non su altro.

Se la ricerca del bene comune è ancora l’obbiettivo, se il bene del Paese o di un ente locale viene prima della singola posizione, allora c’è bisogno di una rappresentanza dell’elettorato moderato che non faccia annunci e non agiti spauracchi, ma che dica con trasparenza perché ci si intende impegnare per il Paese!

Gli effetti della crisi nella scuola


Un altro anno scolastico è incominciato e i giornali e le tv si sono sbizzarriti a ripetere ritornelli consueti che da anni caratterizzano l’inizio della scuola, al punto da sembrare servizi ripresi e identici a quelli dell’anno prima e di quello ancora precedente.

La cartella pesa e allora si scomodano medici e pedagogisti a dire la loro, le strutture scolastiche sono obsolete e non sicure, i tagli hanno ridotto il numero dei docenti e dei bidelli al punto da rendere difficile il servizio scolastico.


Ritornelli facili da ripetere, senza affrontare mai i veri nodi della scuola, che sono quelli della preparazione e del reclutamento del personale, della didattica poco efficace al punto da relegarci sempre agli ultimi posti in Europa, del vecchio e superato sistema degliorgani collegiali, di una organizzazione burocratica e farraginosa che tarpa le ali a ogni iniziativa reale di svecchiamento.

Per quanto concerne il meccanismo di nomina dei docenti il sistema delle graduatorie è veramente una camicia di nesso che impedisce per lo più ai migliori e ai giovani di farsi strada; ben venga il nuovo concorso che il ministro Profumo, a cui vanno i nostri migliori e sinceri auguri, ha voluto ripristinare. Ma non deve essere un concorso sporadico per poi avviarsi di nuovo a un decennio di graduatorie da esaurire, ma riprendendo l’intuizione corretta dell’allora ministro Falcucci si deve prevedere una ripetizione biennale delle procedure concorsuali, che avranno certamente dei limiti, ma normalmente impediscono che alle cattedre accedano illetterati e incapaci. Non basta certamente il concorso a garantire la presenza di docenti equilibrati, sul piano umano e professionale, ma fin quando si eviterà di assumere con decisione la possibilità di licenziare gli incapaci e gli squilibrati, nella scuola continueranno a prevalere i diritti inalienabili dei docenti e non quelli sacrosanti degli studenti.

Ancora una parola sulla incapacità della nostra classe politica (congiunta a tanti veti di ordine sindacale) di rimordernare le strutture di partecipazione all’interno della scuola. Mi riferisco ai Consigli di Classe e ai Consigli di Istituto. Questi organismi sono nati con i decreti delegati nel 1974, quasi 40 anni fa. Oggi assistiamo all’inutile perdita di tempo di elezioni (pensate che durano ancora 2 giorni, domenica e lunedì) alle quali non partecipa mai più del 5/10 per cento degli aventi diritto. Eppure sono giaciute in parlamento negli ultimi 20 anni decine di ipotesi di modifica, alcune anche molto serie e efficaci, senza che si riuscisse mai ad arrivare ad un possibile accordo. Tante, troppe, sono ancora le barricate ideologiche sulla scuola e sulla sua organizzazione. Ma è un discorso lungo sul quale credo dovremo ritornare....certamente senza paure e sempre….”fuori dal coro”.

Agenda Monti e Enti Locali

Il Centro Studi, in collaborazione con la Lista Scelta Civica con Monti per l'Italia, promuove un incontro giovedì 7 febbraio 2013 alle ore 21:00 presso il palazzo Mostre e Congressi di Piazza Medford ad Alba dal titolo:


Il ruolo degli Enti Locali verso un nuovo municipalismo
Cambiare l'Italia dal basso

In occasione delle elezioni politiche 2013 il Centro Studi presenta le linee guida dell’Agenda Monti e promuove un momento di riflessione insieme ai candidati al Parlamento sull'organizzazione generale della Pubblica Amministrazione e, in particolare, del ruolo dei Comuni, da sempre punto di riferimento per ogni cittadino.

Rappresentatività, risorse finanziarie, gestione e trasparenza sono alcune delle parole chiave di un’agenda che va rinnovata per un nuovo protagonismo dei Comuni e degli amministratori locali nell’Italia di domani.

Premi per scaricare l'invito con i contenuti dell'incontro >>>

Conferenza stampa 11 settembre 2012

Il Centro Studi ha di recente tenuto una conferenza stampa in cui ha dichiarato, attraverso gli organi di informazione, la sua intenzione di assumere nel futuro prossimo una serie di iniziative per scendere in campo attraverso un maggiore impegno nella vita sociale e politica albese.

Intende in particolare essere al fianco di coloro che intendono operare in modo concreto per il bene della città, guardando all’Alba del futuro.


In questo senso il Centro Studi è aperto verso coloro che meglio interpreteranno programmi e mostreranno capacità di attuarli, senza pregiudizi di schieramento. avendo come solo obbiettivo quello di favorire una ripresa della corretta partecipazione alla vita pubblica.

Scarica il testo della Conferenza stampa >>>

Inoltre si informa che, con il mese di settembre, il Centro Studi avvierà la pubblicazione di una Newsletter On-line "FUORI DAL CORO" che si occuperà di fatti della vita politica e sociale e cercherà di offrire uno spazio di dibattito libero e alternativo su grandi questioni che riguardano Alba e le sue prospettive.

Incontro sui quartieri

Il Centro Studi ha organizzato un incontro lunedì 2 aprile 2012 nella sede di Piazza Risorgimento dal titolo:

"ALBA E I SUOI QUARTIERI"

Nello scorso mese di Novembre si sono svolte le elezioni per il rinnovamento dei consigli di quartiere di Alba. La buona affluenza da parte dei cittadini ha sottolineato l’importanza dei comitati quali vivace strumento di confronto e partecipazione con chi è chiamato a governare la città.

L’esperienza dei comitati di quartiere di Alba inizia nel 1973, con il primo regolamento approvato dal Consiglio Comunale, per proseguire con il loro riconoscimento nello Statuto Comunale nel 2000 più volte aggiornato.

Cogliendone l’importanza, in un momento di crisi conclamata della politica, il Centro Studi ha promosso un momento di confronto e di approfondimento.

Premi per leggere il comunicato stampa con i contenuti dell'incontro >>>

15 o 5 milioni? Una strada per l'Ospedale

Lunedì 23 gennaio 2012 ore 21, presso la sede, in Piazza Risorgimento 5 ad Alba (con ingresso dal Vicolo dell’Arco), vi sarà un incontro con l’Osservatorio del Paesaggio di Langhe e Roero dal titolo:
15 o 5 MILIONI DI EURO?

UNA STRADA PER IL NUOVO OSPEDALE
Una lettera comparsa su Gazzetta d’Alba a metà dicembre, a firma dell’Osservatorio del Paesaggio di Langa e Roero, ha generato una serie di interrogativi sulla realizzazione e sui costi della nuova strada che dovrebbe collegare la viabilità esistente con il nuovo Ospedale di Verduno.

Sempre di più in Italia i cittadini sono attenti a come il denaro pubblico viene speso, anche di fronte ad opere che presentano tempi assai lunghi per la loro realizzazione.

Il tema dell’Ospedale è centrale per il territorio albese, ma porta con sé – a distanza di oltre 17 anni – anche l’esigenza che i cantieri procedano assecondando le migliori regole di buona amministrazione.

Abbiamo pertanto invitato l’Osservatorio del Paesaggio per illustrare il tema e per un momento di informazione.

L’invito è rivolto a soci e simpatizzanti e viene esteso a rappresentanti delle istituzioni e del mondo dell’informazione.

Incontro con Ezio Falco

Martedì 8.11.2011, soci e simpatizzanti del Centro Studi hanno incontrato Ezio Falco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che ha presentato i programmi per il futuro della Fondazione ed illustrato come la Fondazione intende operare in questi difficili momenti per l'economia del Paese e del nostro territorio.

INCONTRO SUL PIANO REGOLATORE

Il Centro Studi ha organizzato un incontro venerdì 16 settembre 2011 alle ore 21:00 nella Sala Beppe Fenoglio (Alba, Cortile della Maddalena) dal titolo:


"LA CITTA' VERSO IL 2020"
Perchè il Piano Regolatore è strumento
strategico per le scelte della città di Alba

Sono interventuti:
Franco Profumo - Rettore Politecnico Università di Torino
La funzione del piano regolatore nello sviluppo di una città

Giuseppe Rossetto - Vice presidente della Provincia di Cuneo e già Sindaco di Alba
Maurizio Marello - Sindaco di Alba.
Uno sguardo sul futuro della città

Antonello Angeleri - Presidente Commissione Urbanistica del Consiglio Regionale del Piemonte.
La nuova legge regionale sull'urbanistica



Franco Guida parla di situazione economica

Lunedì 4 aprile 2011 soci ed amici del Centro studi Pierino Belli si sono incontrati presso la sede di Piazza Risorgimento 5 ad Alba, per analizzare con Franco Guida (Presidente della Cassa di Risparmio di Bra) la situazione economica e dell'impiego a livello nazionale e locale, individuando proposte per il futuro del nostro territorio.

A cena con ... MARIO STROLA

Mercoledì 1 dicembre 2010 soci e simpatizzanti del Pierino Belli si sono incontrati presso la Fondazione Ferrero in strada di Mezzo ad Alba dalle ore 18:15 per una visita guidata alla mostra dedicata a Giorgio Morandi:


Seguirà una conviviale alle ore 20:15 presso il ristorante Daniel's in corso Canale 28 ad Alba con graditissimo ospite il dott. Mario Strola, segretario generale della Fondazione Ferrero per illustrare caratteri ed attività di una istituzione che da anni opera ad Alba e nell’albese con realizzazioni importanti.

A cena con ... il Comandante RICCHIUTI

Lunedì 25 ottobre soci e simpatizzanti del Pierino Belli si sono incontrati presso il ristorante APRO in località San Cassiano ad Alba dalle ore 20:30 per un approfondimento e confronto con il Comandante dei Carabinieri della Stazione di Alba sul tema:

"CRIMINALITA' E PROBLEMATICHE GIOVANILI NELL'ALBESE"

Inaugurata la nuova sede



Martedì 15 febbraio 2011 soci ed amici del Centro studi Pierino Belli hanno partecipato all'inaugurazione della nuova sede in piazza Risorgimento n. 5 ad Alba.

Massimo Corrado, che presiede il Centro Studi, ha illustrato le attività dell'anno passato e ha ricordato la principale finalità del centro studi: suscitare dibattito e confronto su tematiche culturali, economiche, sociali, politiche nel nostro territorio.

Alessandro Pelisseri ha sottolineato l'importanza di avere un punto di riferimento dove incontrarsi, la sede appunto, e l'opportunità di alternare, nell'attività del Centro Studi, momenti di approfondimento culturale a momenti più "leggeri" di convivialità, amicizia e solidarietà puntando a coinvolgere le fasce di età tra i 20 e i 30 anni.






Il Prof. Rovera ha tracciato la storia di Pierino Belli, giurista Albese del 1500, indicando come questi grandi personaggi possano ispirarci nell'agire nell'interesse della comunità.

Era presente anche l'Assessore Provinciale Roberto Russo (www.russo-roberto.it) che ha salutato con favore l'attività dei Centri Studi e delle Fondazioni come linfa vitale per la società contemporanea.

L'On. Paganelli ha poi chiuso con una "battuta" definendo il Centro Studi come una fiammella in un clima cittadino piuttosto buio.

E' stata infine comunicata la data del prossimo incontro degli associati (giovedì 24 alle ore 21:00 presso la sede) per condividere il programma di iniziative per l'anno 2011.



Fine di una Generazione? La politica e la formazione

Lunedì 27 settembre 2010 una vasta platea si è riunita nella Chiesa di San Giuseppe ad Alba per partecipare all'incontro sul tema di politica e formazione.

L'incontro ha fornito l'opportunità di ricordare i 65 anni di vita pubblica dell’on. Avv. Ettore Paganelli, ed ha visto la presenza di moltissime autorità tra cui la Presidente della Provincia Gancia e il Vice Presidente Rossetto, il Senatore Zanoletti, il Consigliere Regionale Negro, il Sindaco di Alba Marello e molti ex Sindaci di Alba, il Direttore del''ASL Monchiero.

Il servizio andato in onda il 4.10.2010 sul TG Regionale di Rai 3:
L'incontro è stato introdotto e moderato dal presidente del Centro Studi Pierino Belli, Avv. Massimo Corrado, e si è sviluppato con quattro relazioni:

Giulio Parusso - Direttore Centro Studi Beppe Fenoglio
La ripresa politica ad Alba dopo la Liberazione

Alessandro Parola - Ricercatore presso le Fondazioni Carlo Donat Cattin e Giovanni Goria
Il cattolicesimo politico in Piemonte ed a Cuneo nel secondo dopoguerra

Don Valentino Vaccaneo - Parroco in Alba
Testimonianze

Giovanni Quaglia - Vice Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino
Cattolici nell’Italia di oggi: documento per la 46° settimana sociale dei cattolici italiani



   

Lo spunto ...

Fatti che possiamo ormai definire storici ci portano indietro all’estate di 65 anni fa in una Alba che, appena uscita dal conflitto mondiale e dalla lotta di liberazione, guardava al futuro ed alle sfide di quel tempo.

Un libro di Mario Dellacqua dedicato a Cesare Delpiano costituisce una fonte importante per richiamare il fermento ed il dibattito che animava già nel 1945 coloro che in quel periodo si avvicinavano alla vita politica.

L’evoluzione successiva dell’attività formativa viene documentata da Gazzetta d’Alba in un articolo pubblicato nel luglio 1946 (che riportiamo in calce al presente invito).

Metodi e comportamenti che hanno poi caratterizzato la vita politica albese (e non solo) nei vari schieramenti che si sono per decenni confrontati.

Queste vicende sono significative per una comparazione con i tempi di oggi in cui l’avvio alla vita politica e amministrativa raramente avviene con un processo di formazione che, pure, sarebbe auspicabile.

E da molte parti si osserva come sia scomparsa dall’agenda politica la riflessione sull’importanza di formare classi dirigenti e di improntare scelte che sappiano guardare al futuro e dare prospettive e speranze alle giovani generazioni.

I fatti citati sottolineano inoltre il ruolo importante che la Chiesa albese ha svolto in un clima di costante impegno sociale e fattiva collaborazione, seppure in netta autonomia, con la vita politica cittadina. Ruoli ed azioni che sono stati decisivi per favorire lo sviluppo economico e sociale che Alba ha poi registrato nei decenni successivi.

Alcune voci ...
Seguono alcuni video dell'incontro (premere sull'immagine per vedere il video): l'introduzione dell'Avv. Corrado e le interviste a Don Valentino e all'On. Paganelli.





Un link interessante ...

Segnaliamo il link al sito della Santa Sede in cui è pubblicata la

NOTA DOTTRINALE CIRCA ALCUNE QUESTIONI RIGUARDANTI

L'IMPEGNO E IL COMPORTAMENTO DEI CATTOLICI NELLA VITA POLITICA

a cura della Congregazione per la dottrina della fede pubblicata il 24.11.2002 e firmata dall'allora Cardinale Joseph Ratzinger e Arcivescovo Tarcisio Bertone.

Incontro sul tema della scuola

Il 30 giugno 2010 si è tenuto in sala Beppe Fenoglio ad Alba un incontro dal titolo:


DOVE VA LA SCUOLA
I MODELLI EUROPEI, IL PROGETTO ITALIANO,
I RIFLESSI PER LA REGIONE PIEMONTE

L'incontro ha avuto un importante riscontro da parte di Dirigenti Scolastici, Docenti, Amministratori Pubblici, Cittadini.

Dopo la presentazione del Centro studi da parte del Presidente, avv. Massimo Corrado, ha introdotto i lavori il prof. Piercarlo Rovera (Dirigente scolastico e socio fondatore del Centro Studi Pierino Belli), sollecitando la riflessione sugli scarsi risultati ottenuti dagli studenti italiani nelle rilevazioni internazionali. Anche in una realtà positiva, come quella piemontese e albese in particolare, si può e si deve migliorare molto, puntando alle eccellenze da un lato e dall’altro al recupero dei livelli più bassi, soprattutto in certi ordini di scuole. Il pensiero di Rovera è sintetizzato nella chiusura: "Una buona scuola la fanno i bravi professori e gli studenti motivati"

Il dottor Francesco De Sanctis, Direttore Regionale del Piemonte del MIUR, ha proposto una profonda e ricca relazione sulla situazione della nostra società e il ruolo della scuola al suo interno. Partendo dalla considerazione che i giovani hanno oggi suggestioni e strumenti molto diversi da quelli di un tempo, De Sanctis ha dimostrato che la scuola non può non adeguarsi alle nuove tecnologie e ai nuovi linguaggi e che in questa prospettiva, nel passaggio in particolare dalla didattica della conoscenza a quella delle competenze, si sono mosse le istanze di riforma negli ultimi 15 anni fino alla attuale Riforma Gelmini.

L’Assessore Regionale Alberto Cirio è intervenuto con un discorso di carattere politico, ribadendo l’adesione della giunta Cota a questa riforma, spiegandone bene anche le ricadute di tipo federalista, che consentiranno, in ottemperanza alle modifiche al Titolo V della Costituzione, al Piemonte di "costruirsi" una propria legge sulla scuola, a misura delle proprie esigenze territoriali, lasciando la porta aperta alla più ampia consultazione e partecipazione.

Ha chiuso con un intervento di ampio respiro il parlamentare europeo Vito Bonsignore, che ha sottolineato come gli attuali gravi problemi economici coinvolgano tutti gli stati e che una politica di serio rigore non possa non coinvolgere tutti i settori, anche quello della scuola, che rimane però fondamentale per lo sviluppo e la crescita della nostra società nazionale.

   

   

Convegno sui nuovi mercati con il Vice Ministro Urso

Si è tenuto lunedì 15 febbraio 2010 presso il ristorante "La Cascata" l'incontro con il Vice Ministro Adolfo Urso per discutere di economia e mercati esteri, a cui hanno partecipato oltre cento imprenditori di Langhe e Roero.